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L’umanità riparta dal primato della cultura

L'umanità riparta dal primato della cultura

L’umanità riparta dal primato della cultura
Giuseppe De Marco
IIl periodo del covid-19 lo possiamo definire come quella fase dell’umanità in cui gli animi degli uomini si sono assopiti. Le regole stringenti e le negatività della pandemia che stanno attanagliano il mondo intero hanno pian piano eroso quella capacità dell’uomo di rendere la vita degna di essere vissuta e credo che questa mia inclinazione “leopardiana” non è frutto di una visione eccessivamente critica ma pensiero che poggia su basi oggettive e tangibili: gli spazi di formazione, socialità e “fisici” sono stati sostituiti con consumi, intrattenimento, integralmente digitalizzati. La socializzazione è stata rimpiazzata con i social, le comunità di scuola e università con la didattica su piattaforma, i ristoranti e i bar con il food delivery, i cinema e i teatri con Netflix, lo shopping con Amazon, i concerti con le dirette a distanza, lo sport con il workout. Inevitabile è stato l’appiattimento della società dinnanzi a queste regole anti umane imposte dal covid-19 ma in questo contesto di semi chiusura al mondo, nella chiesa “San Benedetto” di Lamezia Terme nel rispetto delle norme antivirus, vi è stata la presentazione dei 3 libri del professore Tommaso Cozzitorto (intro, una roccia in mezzo alla baia e lameziaenonsolo magazine 25 anni insieme) evento che mi ha dato la sensazione di un breve ritorno al primato della vita. I libri ci salveranno diceva Galimberti e ora più che mai questa frase ha assunto una valenza maggiore perché è bastata una presentazione di libri, con i giusti ospiti a dar vita a un connubio di riflessioni e idee che hanno fatto scordare per qualche ora il peso del periodo, “salvandoci” da questa apatia generale con la forza degli argomenti, delle riflessioni e della cultura.

Tommaso Cozzitorto è nato a Salerno ma vive a Lamezia Terme dall’età di 10 anni, ha conseguito la laurea in Lettere moderne ad indirizzo filologico-letterario presso l’università di Salerno. Sì è abilitato all’insegnamento in materie letterarie, filosofia e storia, storia dell’arte e insegna italiano, storia e geografia nella scuola secondaria di primo grado. Sì occupa di critica letteraria e di arte attraverso conferenze e presentazioni di libri, ha scritto molte prefazioni a romanzi e saggi, collabora al mensile Lamezia e non solo da diversi anni: è stato protagonista nella trasmissione televisiva Confidenze culturali e ha presentato la rubrica Imagine su Ermes TV.
Per dieci anni ha curato la rassegna DiMartediCulturando in un noto locale di Lamezia Terme. Nel 2011 ha ricevuto il premio Anthurium città di Lamezia terme e successivamente il Norman Academy a Roma, entrambi per meriti culturali. Nel dicembre 2019 ha ricevuto un riconoscimento dal Liceo Scientifico Galileo Galilei di Lamezia Terme nell’ambito del festival della scienza, collabora con ScrepMagazine e ha pubblicato 5 libri: Palcoscenico, Along the way e gli ultimi 3 libri pubblicati nel 2021 protagonisti della presentazione (Intro, Una roccia in mezzo alla baia, Lamezia e non solo magazine 25 anni insieme).

Intro lo considero un vero e proprio flusso di coscienza, un libro scritto in prosa in cui l’autore instaura un dialogo con il lettore e ricorre spesso la parola “solitudine”, il linguaggio aulico, forbito non intralcia la lettura che rimane scorrevole e piacevole. Una roccia in mezzo alla baia è una raffinata raccolta di poesie ermetiche e crepuscolari, in cui traspare con forza lo spessore intellettuale e la sensibilità di Tommaso, molto struggenti e pervasive lasciano il segno in maniera indelebile. Mentre lamezia e non solo magazine è quello che più di tutti mi ha colpito, un libro che racchiude 25 anni di saggi e articoli scritti da Tommaso, il libro si ramifica nei vari ambiti del sapere: arte, politica, filosofia, matematica, ha parlato di grandi scrittori e personaggi locali, di dadaismo, famiglia e di sentimenti. Da molti spunti di riflessione e ogni articolo è molto coinciso e descrive fatti e personaggi senza omettere nulla, tutti i libri sono editi dalla Casa Editrice Grafichèditore. Ed è su questi libri che si è sviluppata la serata, l’evento coordinato da Nella Fragale ed Antonio Perri è stato ricco di relatori i quali hanno commentato con raffinatezza e professionalità le opere e sono: la professoressa Marina Accordino, Pasquale allegro editor , Filomena Cervadoro presidente dell’associazione Maria Cristina di Savoia, il professore Italo Leone, la Professoressa Daniela Magnone, Piera Messinese scrittrice e blogger, Lorenzo Benincasa Dirigente scolastico Istituto Ardito Don Bosco, Teresa Goffredo Dirigente scolastico liceo scientifico Galileo Galilei e l’avvocato Paolo Mascaro.

In questa occasione ho avuto anch’io l’opportunità di vestire i panni di relatore, ed ho avuto così la possibilità di esprimere il mio punto di vista su ciò che più mi aveva colpito dei testi, dire i miei pareri e interfacciandomi con un pubblico con cui di certo non ero abituato a confrontarmi ma si respirava un’atmosfera talmente intima e calorosa che mi ha aiutato molto ad esprimermi in maniera fluida e senza “ansia da prestazione”. Don Domenico Cicione Strangis, rettore della chiesa San Benedetto, ha dato un caloroso benvenuto dopo il quale si sono susseguiti le relazioni degli ospiti, è stata una serata in cui i temi dominanti sono stati dot-trina del sapere, filosofia e poesia dove gli interventi di spessore non sono mancati e ciò che mi ha lasciato più stupefatto è stata la dimestichezza, la familiarità e l’armonia con cui la presentazione prendeva forma, nessuno di noi ha usato temi già trattati e ogni relatore ha spaziato in maniera eccelsa nei meandri degli scritti di Tommaso dando vita a pensieri molto profondi frutto dell’ intreccio tra l’eredità della lettura dei 3 libri e riflessioni personali, nulla si è accavallato, nulla è stato ripetuto, nulla è stato banale e soprattutto in ogni frase dei relatori si percepiva l’assuefazione e lo stupore che hanno comportato la lettura dei testi.
L’avvocato Paolo Mascaro ha concluso la presentazione con un discorso di chiusura, convogliando le riflessioni che sono venute fuori durante la presentazione ponendo l’accento sull’importanza della cultura e dello studio nella nostra società, sono seguiti poi i ringraziamenti dell’autore che è parso emozionato e allo stesso tempo compiaciuto della splendida serata e di ciò che i suoi scritti hanno lasciato in ognuno di noi, sicuramente siamo tutti usciti dalle porte della San Benedetto più arricchiti. Dal pubblico si percepiva una forte voglia di sapere: la compostezza, gli sguardi attenti e il silenzio che c’era quando qualcuno prendeva la parola erano segnali chiari di un pubblico immerso completamente in un viaggio piacevole, nessuno si era alzato per andarsene, restarono fino alla fine spinti dalla curiosità e dalla voglia di far i complimenti a Tommaso, complimenti che si affrettarono tutti a fare ad evento concluso, intrattenendo l’autore tra autografi e dediche sui libri che gli invitati avevano appena acquistato.
Non convengo con chi afferma che la cultura è noiosa, è che molti uomini di cultura lo sono ma Tommaso, con la sua ironia, con il suo saper scherzare, con il suo sorridere alla vita sfonda questo muro di “noiosità” rendendo piacevole anche il più cupo degli argomenti di letteratura. E se la cultura è il motore della civiltà allora deve ripartire urgentemente per superare questo periodo di crisi e che riparta dai libri interessanti, dai bei convegni e dagli uomini come Tommaso.

Affinché la bellezza dei libri sia il vero vaccino contro l’appiattimento dell’animo umano.

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