Intro lo considero un vero e proprio flusso di coscienza, un libro scritto in prosa in cui l’autore instaura un dialogo con il lettore e ricorre spesso la parola “solitudine”, il linguaggio aulico, forbito non intralcia la lettura che rimane scorrevole e piacevole.
Una roccia in mezzo alla baia è una raffinata raccolta di poesie ermetiche e crepuscolari, in cui traspare con forza lo spessore intellettuale e la sensibilità di Tommaso, molto struggenti e pervasive lasciano il segno in maniera indelebile.
Mentre lamezia e non solo magazine è quello che più di tutti mi ha colpito, un libro che racchiude 25 anni di saggi e articoli scritti da Tommaso, il libro si ramifica nei vari ambiti del sapere: arte, politica, filosofia, matematica, ha parlato di grandi scrittori e personaggi locali, di dadaismo, famiglia e di sentimenti.
Da molti spunti di riflessione e ogni articolo è molto coinciso e descrive fatti e personaggi senza omettere nulla, tutti i libri sono editi dalla Casa Editrice Grafichèditore.
Ed è su questi libri che si è sviluppata la serata, l’evento coordinato da Nella Fragale ed Antonio Perri è stato ricco di relatori i quali hanno commentato con raffinatezza e professionalità le opere e sono: la professoressa Marina Accordino, Pasquale allegro editor , Filomena Cervadoro presidente dell’associazione Maria Cristina di Savoia, il professore Italo Leone, la Professoressa Daniela Magnone, Piera Messinese scrittrice e blogger, Lorenzo Benincasa Dirigente scolastico Istituto Ardito Don Bosco, Teresa Goffredo Dirigente scolastico liceo scientifico Galileo Galilei e l’avvocato Paolo Mascaro.
In questa occasione ho avuto anch’io l’opportunità di vestire i panni di relatore, ed ho avuto così la possibilità di esprimere il mio punto di vista su ciò che più mi aveva colpito dei testi, dire i miei pareri e interfacciandomi con un pubblico con cui di certo non ero abituato a confrontarmi ma si respirava un’atmosfera talmente intima e calorosa che mi ha aiutato molto ad esprimermi in maniera fluida e senza “ansia da prestazione”. Don Domenico Cicione Strangis, rettore della chiesa San Benedetto, ha dato un caloroso benvenuto dopo il quale si sono susseguiti le relazioni degli ospiti, è stata una serata in cui i temi dominanti sono stati dot-trina del sapere, filosofia e poesia dove gli interventi di spessore non sono mancati e ciò che mi ha lasciato più stupefatto è stata la dimestichezza, la familiarità e l’armonia con cui la presentazione prendeva forma, nessuno di noi ha usato temi già trattati e ogni relatore ha spaziato in maniera eccelsa nei meandri degli scritti di Tommaso dando vita a pensieri molto profondi frutto dell’ intreccio tra l’eredità della lettura dei 3 libri e riflessioni personali, nulla si è accavallato, nulla è stato ripetuto, nulla è stato banale e soprattutto in ogni frase dei relatori si percepiva l’assuefazione e lo stupore che hanno comportato la lettura dei testi.