Dopo trent’anni dalla sua morte pubblico questo libro dal titolo “Padre Giovanni Vercillo. Sorriso di Dio. Giovani, Carità, Mistero” per i tipi di Graficheditore di Lamezia Terme, come gesto di affetto personale e di gratitudine per quello che questo splendido religioso ha donato alla vita di tanti. Su di lui si ritrovano differenti letture, ognuno lo ha visto in modo differente, ma queste diversità si possono cogliere in un’armonia unitaria che riesce a far vedere il suo volto in tutta la sua verità e compiutezza.
Padre Giovanni Vercillo è nato a Arcavacata in Calabria il 1944 ed è deceduto a Paola il 1990, a soli 47 anni per tumore. Frate di san Francesco di Paola, un sognatore di Dio, educatore dei giovani, missionario tra i poveri e gli emarginati sociali, poeta.
In questo volume vi sono testimonianze che gettano mille luci sulla sua personalità. Sono di giovani cresciuti sotto la sua guida formativa e spirituale, adesso sacerdoti, padri di famiglia, professionisti; sono di suore che hanno collaborato con la sua pastorale giovanile o con la missione nelle frazioni di montagna, oppure che lo hanno portato nella missione africana dove è rimasta una sua indelebile traccia di solidarietà.
Dunque, diversi sono i modi di comprende re la figura di padre Giovanni: alcuni autori dei ricordi hanno scritto nella spontaneità ed immediatezza, altri con un taglio più ecclesiale, altri ancora hanno colto il suo accompagnamento educativo alla luce della loro consacrazione; le suore lo hanno visto come un religioso autentico, un sacerdote secondo gli orientamenti del Concilio Vaticano II.
Tutti hanno visto in lui un Sognatore, cogli occhi colmi di fiducia in un mondo miglio- re, di speranza evangelica, di desiderio di vedere una chiesa più umana, più povera e vicina ai poveri.
In questo orizzonte si comprende perché la poesia aveva per padre Giovanni un posto importante, anzi era lui stesso poeta.
Mi è rimasto impresso quando andammo insieme ad una lezione all’università di Messina della poetessa Maria Luisa Spaziani. Prendemmo il treno, attraversammo lo Stretto ed arrivati all’università cercammo la sede del convegno. Ci sedemmo in aula con i banchi di legno ed in pendenza verso la cattedra. Ascoltammo come se bevessimo da un boccale stracolmo di sentimenti. Il ritorno non fu molto loquace, come se fossimo stati avvolti da dolce tepore. Maria Luisa Spaziani ci lesse le poesie dall’Utilità della memoria del 1966 al Transito con catene del 1977, a Poesie del 1979 alla Geometria del disordine del 1981 con cui vinse il Premio Viareggio.
Scrive nella sua prefazione al volume il prof. Sergio Tanzarella della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e della Pontificia Università Gregoriana, nonché presidente emerito dell’ Istituto di Storia del Cristianesimo: “Una lezione di autentica povertà e di impegno pastorale che in questo libro – del professore Filippo D’Andrea, insigne intellettuale del nostro comune Mezzogiorno e del quale ho l’onore di essere collega ed amico - ci viene restituita nella sua umilissima grandezza. Davvero chi leggerà queste pagine potrà constatare, non senza emozione, come ciò che di bene è compiuto nella vita possieda questa inattesa capacità di permanere nel mondo al di là della morte- Infatti, le testimonianze raccolte in queste pagine non sono soltanto l’espressione di una pur bella gratitudine ... ma convergono sulla constatazione di quanto il bene ricevuto riemerga nel presente di ciascuno, di quanto ognuno si senta a lui debitore, a distanza di decenni, di ciò che - anche grazie a lui - egli oggi è”. Un sorriso, quello di padre Giovanni, nutrito da quella santa inquietudine, di evocazione agostiniane, di un uomo dal cuore in ricerca che “non si accontenta delle cose abituali di questo mondo, ma segue l’inquietudine del cuore che lo spinge ad avvicinarsi interiormente sempre di più a Dio, a cercare il suo Volto, a conoscerLo sempre di più, per poterLo amare sempre di più” (Benedetto XVI, Omelia dell’Epifania, 6 gennaio 2012).
Padre Giovanni era un orante inquieto nel cercare Dio, così come il cuore di Dio è inquieto per cercare l’uomo, per cercare tutti gli uomini. “Dio è inquieto verso di noi, - dice Benedetto XVI - è in ricerca di persone che si lasciano contagiare dalla sua inquietudine, dalla sua passione per noi. Persone che portano in sé la ricerca che è nel loro cuore e, al contempo, si lasciano toccare nel cuore dalla ricerca di Dio verso noi (Ibidem). Mi piace ricordare quello che testimonia il fratello Paolo quando padre Giovanni ripeteva nei momenti di maggiore sofferenza: “Signore ti ringrazio, la tua volontà è la mia gioia”.
Questo era padre Giovanni Vercillo, un uomo, un frate, un sacerdote che si è lasciato contagiare dall’inquietudine di Dio, che si è lasciato toccare nel cuore dalla ricerca di Dio per ogni uomo, a cominciare dal più piccolo.
E lo voglio immaginare con sulla spalla a tracollo quella chitarra rossa su cui sono scritti tutti i nostri sogni in un unico infinito Sogno dentro il suo sorriso, sorriso di Dio.
Dopo la sua prematura dipartita dissi dentro di me che avrei custodito il ricordo di padre Giovanni come ricchezza spirituale, come un dono preziosissimo di Dio, e con la pubblicazione di questo libro dopo 30 anni dal suo approdo in cielo ho voluto donare il frutto di questo patrimonio e rendere il servizio della memoria che costruisce storia di futuro, un Mondo Migliore nel Sogno di padre Giovanni Vercillo. La consegna del lavoro di pastorale giovanile venne presa da padre Giovanni Cozzolino, religioso altrettanto carismatico, che per oltre 18 anni curò la formazione cristiana e guidò l’esperienza parrocchiale di tantissimi giovani, sforzandosi di proseguire sulla linea del suo predecessore e tenendo sempre vivo il carisma di san Francesco di Paola nella crescita spirituale di tantissimi giovani.
Il prof. Sergio Tanzarella, fraterno amico e studioso di riferimento, per i cristiani e non, mi ha fatto dono della sua preziosa prefazione, cogliendo significati illuminanti della figura di padre Giovanni Vercillo , contribuendo decisamente a restituirci una sua più amplia e profonda conoscenza.
“L’invito di Filippo D’Andrea - scrive Sergio Tanzarella nella prefazione - un invito coraggioso e prezioso ad un tempo, ... ha il merito di rinnovare per ritrovare anche noi il coraggio di un cristianesimo come quello di padre Giovanni Vercillo”.
Ringrazio padre Vincenzo Arzente per aver elaborato lo schema biografico ed avermi fornito i documenti e col quale mi sono confrontato, insieme a padre Giovanni Sposato, sul titolo del libro come sintesi della vita di padre Giovanni Vercillo; ringrazio Edmondo Liparota per le registrazioni radiofoniche ed alcune foto; Giuseppe Ruberto per il materiale che ha conservato affettuosa- mente sull’incontro su padre Giovanni Vercillo e la sua eredità testimoniale che facemmo come suoi figli spirituali a Longobardi il 29 settembre 1991, meno di un anno dopo la sua morte; ringrazio suor Caterina Dolci che ha coordinato le testimonianze delle sue consorelle; ringrazio gli autori delle testimonianze che si sono rivelate preziosissime per disegnare questa splendida figura di uomo, educatore, religioso e sacerdote.
Un particolare ringraziamento al chiarissimo prof. Sergio Tanzarella, fraterno amico e studioso di riferimento, per i cristiani e non, per avermi fatto dono della sua preziosa prefazione, cogliendo significati illuminanti della figura di padre Giovanni Vercillo , contribuendo decisamente a restituirci una sua più amplia e profonda conoscenza.
Infine, un ringraziamento, per la dedizione e la sintonia editoriale, alla dott.ssa Nella Fragale ed a tutta la sua famiglia impegnata da oltre mezzo secolo nella loro storica tipografia e nella recente casa editrice, ma già affermata ed apprezzata in tutta la regione, nel Sud e non solo.
La collana “Clio. L’arte del pensare. Filo- sofia e Teologia”.
Questo libro inaugura la collana “Clio. L’arte del pensare. Filosofia e Teologia” di- retta dal sottoscritto e col fine di accogliere e stimolare la pubblicazione di lavori di studio e ricerca su questi due campi così necessari per la crescita dell’uomo, del suo intelletto, della sua coscienza, della sua integrale esistenza.
Aristotele dice cosa fondamentali sulla Filosofia: “E’ a causa del sentimento della meraviglia che gli uomini ora, come al principio, cominciano a filosofare. La filosofia non serve a nulla, dirai; ma proprio perché essa è priva di legame di servitù è il sapere più nobile” (Metafisica, A, 2, 982b)
Invece, Platone nella sua opera “Repubblica” crea la parola Teologia mettendola in bocca a Adimanto: “... ma tali direttive inerenti alla teologia quali potrebbero essere?». E offre la sua prima definizione, la più essenziale, nella risposta di Socrate: “... come Dio si trova ad essere, così andrebbe sempre raffigurato ...” (Repubblica, II, 379/A).
Naturalmente, in quanto Filosofo consulente (Counselor Filosofico), si coglie il valore dei testi di pratica filosofica, sia teoretici che esperienziali, che mirano a creare cammini di consapevolezza, di chiarimento esistenziale, attraverso un dialogo di profondità sul modo di intendere e vivere, fino a divenire terapia, cura interiore di sé, ripensamento del proprio stile di vita. Questa filosofia della cura costruisce e propone relazionalità a sostegno di persone in periodi complicati e complessi del- la propria esistenza, mediante uno stile di accompagnamento riflessivo ed autocritico sui convincimenti personali e sui contenuti valoriali, per favorire il superamento di nodi problematici, di smarrimento o di sofferenza interiore. La filosofia terapeutica o di discernimento esistenziale - che si distingue dalla neurologia e psichiatria, ma anche dalla psicanalisi e psicoterapia, giacché non affronta alcuna patologia - consente l’autodeterminazione e l’ottimizzazione delle risorse personali, la costruzione del benessere olistico, nel senso di ordinare le vele per essere in grado di governare i venti del quotidiano e divenire consapevole guida di se stessi.
Naturalmente, la filosofia attraversa la teologia in un abbraccio di reciprocità tra distinti, anche nell’orizzonte del discernimento del pensare per l’armonia serena della vita ed il bene autentico della persona umana.